Abbiamo letto una polemica sulle Case Comunali di via Macallè. Il cantiere quasi finito è temporaneamente sotto sequestro per i doverosi accertamenti a seguito di un incidente sul lavoro.
Nell’augurare una pronta guarigione alla persona coinvolta, la nostra capogruppo Patrizia Bertocchi ha tenuto a ribadire alcune cose:
“Chi usa un fermo cantiere temporaneo – necessario per i doverosi accertamenti dopo un’incidente sul lavoro – per cercare di attaccare l’Amministrazione si copre di ridicolo.
Quello delle case di via Macallè era un progetto che esisteva solo sulla carta. L’ Amministrazione Rossi l’ha avviato e si concluderà quest’anno, mettendo a disposizione alloggi per 40 nuclei familiari.
Tra manutenzioni, messa a disposizione di case comunali mai utilizzate (si pensi agli appartamenti in via Livio Colzani, a cui mancava l’agibilità, ed ora sono un modello virtuoso con il portierato sociale), immobili confiscati alla criminalità acquisiti a patrimonio del Comune di Seregno l’offerta residenziale pubblica segnerà un +50% alla fine del secondo mandato.
A questo si aggiunge l’intervento dell’Agenzia dell’Abitare, il nuovo modello di canone concordato, e un fortissimo sostegno agli affitti. Il Comune di Seregno ha infatti stanziato 625 mila euro di risorse proprie solo tra il 2022 e il 2024.
L’investimento di persone e mezzi della nostra coalizione a favore delle famiglie è sotto gli occhi di tutti. Spiace leggere certe dichiarazioni totalmente svincolate dalla realtà. Specie perché vengono da chi apparteneva a un’amministrazione che le infrastrutture le chiudeva (qualcuno si ricorda Parco 25 Aprile? Largo degli Alpini? Il Parcheggio in via De Gasperi?) o non le avviava proprio, come è esattamente il caso delle Case in via Macallè.
C’è chi parla di contenuti e chi per il bisogno di ricordare che esiste. C’è chi sceglie di affrontare le sfide della comunità aprendo cantieri e riqualificando le aree degradate, e chi preferisce chiudere. Diverso stile di comunicare e diverso stile di amministrare.
Ci sarà un motivo se chi apparteneva alle amministrazioni delle chiusure ha preso meno del 30% alle ultime elezioni.”
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