Restiamo basiti dalle dichiarazioni delle minoranze dopo il Consiglio Comunale del 28 marzo. Forza Italia, Noi per Seregno e Lega Nord – Movimento per l’indipendenza della Padania sono semplicemente molto sbadati, ignorano la legge o sono in malafede?
Siamo sconcertati dalle dichiarazioni fatte dall’opposizione durante e in seguito al Consiglio Comunale del 28 Marzo 2019, in merito alla lettura da parte del Sindaco dell’esito procedimento del Ministero degli Interni, in cui si dichiarava concluso il procedimento aperto verso il Comune di Seregno. Sconcertati, ribadiamo, perché l’informazione era accessibile a chiunque con una semplice ricerca su Google sin dal momento della sua pubblicazione. Sconcertati perché, anche ad ignorare tale informazione, la legislazione vigente (d.lgs 267/2000, art. 143) prevede che, in caso di attestata infiltrazione mafiosa, il Ministero avrebbe avuto tempo al più entro il 27 luglio 2018 per decretare lo scioglimento del Comune, cosa non avvenuta. Sconcertati perché il Comune, all’epoca guidato dal Commissario Straordinario, non ha nascosto nulla, poiché la Prefettura non è tenuta a comunicare alcunché al Comune: l’esito viene pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – ci è difficile credere che qualcuno possa pensare che si possa nascondere qualcosa presente su un atto pubblico come l’organo di informazione della Repubblica Italiana.
Teniamo inoltre a evidenziare che nell’ambito delle dichiarazioni emerse in seguito alla presa d’atto, da parte dell’opposizione, di non essersi resi conto dell’informazione su un atto pubblico, o di non conoscere la legge (sempre con riferimento al d.lgs 267/2000, art. 143), la sezione locale della Lega Nord – Movimento per l’Indipendenza della Padania – ha pubblicato un post sulla propria pagina facebook, di cui riportiamo un passaggio: “La campagna elettorale del giugno 2018 era già stata viziata da un apparentamento di fatto tra le liste che sostenevano il candidato Rossi, in aperta violazione di quanto previsto dalla legge”.
Tale passaggio, che si riferisce all’accordo di intesa politica (che non è, peraltro, un apparentamento) tra la Coalizione Scelgo Seregno e la lista Ripartiamo Insieme, avvenuto tra il primo e il secondo turno e comunicato pubblicamente prima del ballottaggio, dichiara il falso: c’è una sentenza del TAR che attesta la legittimità di tale accordo, contro un ricorso effettuato dal consigliere Tiziano Mariani. Di tale sentenza è stata data notizia in Consiglio Comunale, pertanto la sezione locale del partito che ha pubblicato il post, di cui sopra, ne era perfettamente al corrente: la sezione locale della Lega Nord ha coscientemente dichiarato il falso, in evidente contraddizione del contenuto di una sentenza di un Tribunale dello Stato, sentenza che ha anche fatto scuola, essendo stata citata in importanti riviste di giurisprudenza.
Inoltre, l’assenza di fenomeni di stampo mafioso ha lasciato invariato il fatto che la Città di Seregno dovesse andare ad elezioni, poiché lo scioglimento del Consiglio Comunale era avvenuto in seguito alle dimissioni dei Consiglieri di allora ed il Comune era quindi stato destinato al voto nella prima data utile. Dimissioni che avevano riguardato anche i Consiglieri allora in maggioranza, ben consapevoli che la situazione creatasi per i procedimenti giudiziari non era affatto sostenibile, e che l’eventuale presunzione di reati di stampo mafioso, poi non riscontrata, sarebbe stata soltanto un’aggravante di quei procedimenti tuttora in corso, su cui attendiamo le sentenze della magistratura.
Se, come potrebbe sembrare se non si volesse imputare questa polemica alla disattenzione dei consiglieri dell’opposizione, o alla loro non conoscenza della legge, questa polemica è un tentativo di minimizzare i fatti del 26 settembre 2017 verrebbe da domandarsi come mai i Consiglieri in maggioranza nell’Amministrazione Mazza abbiano allora avuto non solo tanta fretta di dimettersi ma anche di dissociarsi dagli inquisiti, sia come singoli che come forze politiche: ricordiamo, a titolo di esempio, come l’allora coordinatrice regionale di Forza Italia avesse avuto la premura di precisare che l’ex sindaco non rinnovava la tessera al suo partito dal 2014.
Seregno, 4 aprile 2019
Cambia Seregno
Partito Democratico – Circolo di Seregno
Ripartiamo Insieme
Scelgo Seregno
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